Sant'Antonio Abate a Cusato

La chiesa fu riedificata nel XVI secolo su una precedente cappella legata al culto di Sant'Antonio

Descrizione

È legittimo supporre che nel luogo dove si trova oggi la Chiesa di Sant'Antonio nella contrada di Cusato fosse stata elevata, nel corso del Medioevo, un'edicola dedicata al santo taumaturgo il cui culto era stato diffuso in alta Italia, proveniente dalla Francia ad opera dei frati Antoniani, dediti all'assistenza dei malati affetti dall'erpes zoster, comunemente chiamato "fuoco di Sant'Antonio". Non è da escludere che la cappella sia sorta sul luogo di qualche lazzaretto vista la dislocazione poco distante dal centro antico di Zone, e perché connessa con un santo la cui protezione si estendeva genericamente a tutte le malattie contagiose. 

La struttura di Sant'Antonio non ha subito grossi cambiamenti dal 1581, quando venne consacrata: l'aula, non molto alta è scandita da due massicci arconi tutto sesto che reggono un tetto a tavelle coperto da coppi: il presbiterio, al contrario, subì alcune trasformazioni verso la fine del seicento e doveva essere una struttura semplice, forse a conclusione poligonale e sembra fosse privo di finestre.

La pala dell’altare raffigura Sant’Antonio Abate di Ottavio Amigoni, gli affreschi delle pareti e la volta del presbiterio sono attribuiti alla bottega del pittore iseano Domenico Voltolini.

Modalità di accesso

L'accesso è libero.

Potrebbero essere presenti barriere architettoniche.